venerdì 12 luglio 2013

In vacanza con la celiachia


Ci siamo. Prima vacanza gluten free per Lorenzo.
In montagna con mamma e sorellina, mentre io resto a Milano e li raggiungo nel week end. E assolvo il mio compito di trasportatore di prodotti senza glutine.
Inutile dire che l'organizzazione delle "traferte" è diventata molto più complessa, e in questo caso siamo solo a 150 km da casa con la possibilità di foraggiamento periodico garantita dal mio pendolarismo.
Si comincia dalla dotazione iniziale. Allora, una brioche al giorno, 2 pacchi di biscotti alla settimana (facciamo tre? no, dai, due bastano? e se poi vede gli altri mangiare? facciamo tre!), pasta quanto basta. Ci portiamo il suo tagliere e un paio di cucchiai e mestoli, poi il pane, la nutella la troviamo là, anche le patatine (non saremo mica così sfigati?), il pan grattato, una torta la faremo, farina almeno per le scaloppine, i gelati li troviamo, etc etc.
"Ok, io parto con questa borsa, tu sabato porti queste altre cose."

All'arrivo in montagna, giro perlustrativo tra i negozi. La farmacia ha una discreta scorta di prodotti specifici, ma essenzialmente monomarca, qualcosa si può richiedere anche su ordinazione, niente surgelati, per la pizza, i ravioli e le lasagne dobbiamo cavarcela in altro modo. Il negozio specializzato più vicino è a quasi un'ora di macchina, in caso di estrema emergenza si può anche fare, ma cerchiamo di non averne bisogno.

Seconda tappa, i negozi.
"Il vostro prosciutto è senza glutine? Sa mio figlio è celiaco..." "Non so, non me l'ha mai chiesto nessuno".
"Buongiorno, volevo un etto di bresaola, ha il glutine?" "Noi abbiamo solo cose naturali"
A sera, riassunto della giornata: "allora lì possiamo comprare il prosciutto, qui hanno la bresaola con la spiga barrata e le patatine giuste, il salame non so, ma tanto non ne va matto." "Per lo yogurt?" "C'è il negozio più a valle che ha una buona scelta." Andiamo a fare la spesa con google maps.


E poi in una località di vacanza ci sono i menu dei ristoranti bene in vista: stasera "ravioli con i funghi", "pizza e bibita a soli x euro", la gelateria è off limits: "mamma qualche volta andiamo?" "Vediamo Lorenzo, dobbiamo risparmiare." La risposta corretta sarebbe stata "tu lì non puoi entrare", ma non si può dire sempre la verità. E poi il fatto di dover risparmiare non è mica una bugia. Abbiamo semplicemente pescato dal lotto delle motivazioni la meno dura da accettare.

Per quanto ci sforziamo non si riesce a prevedere tutto, la mancanza di esperienza si fa sentire. Per esempio non avrei mai immaginato che il cambio di cucina fosse così traumatico. A casa ormai abbiamo acquisito una certa meccanicità dei movimenti. Il cucchiaio di Lorenzo sta lì, la sua pentola a destra, la nostra a sinistra, il tavolo è gluten free, il piano di lavoro può essere utilizzato per trattare alimenti glutinati. Anche questa organizzazione va ricreata, con l'ulteriore aggravante che mia moglie sviluppa una sua metodicità che io, quando arrivo, non conosco. Insomma, finiamo per pestarci un po' i piedi.
Bilancio provvisorio: lo sapevamo già, ma abbiamo avuto la conferma che niente sarà più come prima, ma la vacanza è sempre vacanza. Lorenzo (e anche Bianca, la sua sorellina) si sta divertendo tantissimo, gioca tutto il giorno, corre, si rilassa, insomma è contento.


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